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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

voglia di ancora

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Ancora, non come àncora, anche se ho nostalgia del mare. Quindi nel titolo ho messo l'avverbio, che significa futuro, di nuovo. Le cose non mi vanno bene, tutt'altro, ma poco importa: è il modo di guardare la realtà che ce la fa apparire terribile o meno. È innegabile che non lo sia e passa la voglia di commentare persino questi leader da quattro soldi. Eppure, stavo sprofondando angosciosamente, ma c'è stato chi mi ha come strattonato, più d'uno, altri indirettamente. Qualcuno lotta, contro il cancro, lo definisce stupido e non gliela dà vinta. Allora posso gettare la spugna, oppure, sentirmi sciocco, perché in fondo, che ho da perdere? Anche senza accettare le quattro nobili verità di Buddha, sul dolore, la sua verità, la sua origine, che è in noi, la cessazione e la via per liberarsene, molti potrebbero convenire che molte volte siamo noi a non riuscire a vedere e il dolore ce lo creiamo spesso per i desideri di cose passeggere, insignificanti. Certe sofferenze

lasciami entrare

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Ho appena visto "Lasciami entrare" ( Let the Right One in ) di Tomas Alfredson e ne sono ammirato. Immagino recensioni importanti, ma non le ho lette, ho voglia di dire solo quel che mi sento. Un film sconvolgente, a partire dall'uso dell'horror, che non mancherebbe, se non fosse che viene stemperato da quella che splende come una poesia del sentimento più grande.  Dita, mani, labbra, occhi, si muovono con gesti lenti, dolcissimi, come è l'innamoramento dei due protagonisti. Lei dice di non essere una ragazza, ma all'altro non importa, non si chiede nemmeno come definirla, vuole solo stare con lei. "Lasciami entrare" è un inno incredibile all'aprirsi, senza chiedersi nulla. Una dei due può essere una vampira ma non importa, perché a lui piace, piace come solo a chi scopre il poter amare per la prima volta. Non si trova colpa nel fatto che lei debba uccidere per vivere, e lo rivendica, quando chiede a Oskar di provare ad essere Eli. E l