The Gorge (2025)
Tradotto pietosamente, come spesso accade, con "Misteri dal Profondo", "The Gorge" è un film superlativo. Critica divisa, ma finalmente Derrickson dà una buonissima prova alla regia su una storia scritta da Zach Dean.
Di tutti gli horror usciti per San Valentino, perché vederne è forse un modo originale di passare quella festa, "The Gorge" si distingue non solo per una produzione costosa, ma per l'idea di unire diversi generi: Romance, Azione, Thriller, Horror, Fantascienza. Miles Teller sembra un Bruce Springsteen d'annata e Anya-Taylor Joy incanta come una Nikita Amelie, tra l'altro marcando splendidamente un finto accento russo nel suo inglese.
Non amo la Apple, ma un film che inchioda allo schermo sì, anche se è fatto ad hoc per lo streaming. E d'altronde, questa è ormai la modalità più diffusa di vedere cinema.
Sembra un videogioco, per qualcuno. Ma non lo è. Un film che dimentichi di aver visto. No, no e no, chi scrive queste critiche probabilmente ha più problemi con bottiglia, chili di troppo o anemia.
Quando leggo che "The Gorge" non avrebbe "sostanza", una parola atroce da usare in quel modo, penso proprio il contrario. È invece un film pacifista, a partire dal fatto che ci sia di mezzo una società mercenaria, e la non morta idea di creare super-soldati. Un racconto sulle connessioni, per cui non puoi isolare un uomo - o una donna. Un riecheggiare la Guerra Fredda, ma che oggi è un fantasma, proprio come quelli del burrone. Che è molto simbolico visto che in quella gola sembra avvitarsi il mondo odierno, tra presidenti fascisti e sanguinari e, soprattutto, guerrafondai, divisivi, crudeli.
Su tutto, la ricetta risolutiva è, ancora una volta, una deliziosa storia d'amore, scritta in modo originalissimo - così come forse lo sono le vere relazioni passionali. E sono proprio i due protagonisti a fare il film. In modo impeccabile. Anche se poi è sorprendente ritrovare Sigourney Weaver, supercinica - e quindi brava . E persino Buddha, in quella che è la scena più esaltante e probabilmente significativa dal film.
"The Gorge" non è solo da vedere, è da rivedere, o almeno questo è il desiderio che ho quando, guardando qualche ciofeca amata da panzoni, anemiche e mummie da rotten tomatoes, mi mancherà questo magico incanto.
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