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A Quiet Place: Day One

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 Questo film doveva essere il prequel e il terzo di una saga che, insomma, era così così, anzi, alla merdflix. Invece, "A Quiet Place: Day One" può essere benissimo uno stand alone. Perché è magico, commovente, poetico, spaventoso, in una parola eccezionale. Puro, emozionante cinema che ti inchioda allo schermo e potresti dimenticarti di tutto. Perché è quello che succede, nell'apocalisse della storia. Ormai, sappiamo che tutto può cambiare, sparire, per un'epidemia, una metastasi, una catastrofe e così, una cosa così aberrante come l'urlo costante dei 90 decibel di New York, può diventare un lusso, un che di impossibile quando si deve stare in silenzio, per non morire. I due, anzi tre protagonisti, Lupita Nyong’o,  Joseph Quinn e il gatto, anzi i due mici Nico e Schnitzel, che impersonano Frodo, ti catturano con la loro grande amicizia, perché solo questo può rimanere quando il mondo finisce.  Un plauso alla Paramount, che ha saputo produrre un capolavoro, con Kr