Seance (2021)

 "Seance" è forse un film sottovalutato. Diretto, scritto e sceneggiato da Simon Barrett, associato al movimento "mumblecore", è girato, a mio parere, con maestria. La musica, come col vecchio buon Tarkovski, è dosata sapientemente e spesso non è fuori ma "dentro" il film, ascoltata quindi da uno speaker o in cuffia dai personaggi della storia.
Le attrici principali hanno esperienze anche in altri campi, come moda, musica, persino arti marziali e questo le rende capaci di estremo realismo. Tra tutte spicca la protagonista, Suki Waterhouse. Determinata, apparentemente ingenua e innocente, eppure il perno di tutto il racconto cinematografico.
Come vuole la corrente di filmaker "mumblecore", "Seance" ("La seduta") è prodotto a basso costo, con mezzi semplici ma prende, prende eccome, con una trama scarna, su cui predominano i dialoghi, alla Antonioni, le insicurezze (mumble, borbottio, appunto). Anzi, le atmosfere lontane dalla alta definizione, rende la fotografia sgranata, cupa, realistica.
Per quanto la storia possa apparire scontata, trattando di sedute spiritiche in un college esclusivo per ragazze, non lo è. Non ci sono pruriti, nessuna scena gratuita né di sesso né di nudo e tanto meno un confezionamento buono solo per far ghignare degli adolescenti. L'horror domina ma la contaminazione con altri generi è fenomenale, il nero, il giallo e, perché no, il rosa, se intendiamo i sentimenti. Perché di questo parla il film, che è poi l'attenzione di mumblecore alle persone che diventano adulte tra i 20 e i 30 anni, il loro sentire, il giostrarsi tra fedeltà e tradimento, che si tratti di amicizia o di amore. E quindi la speranza di affermarsi nell'esistenza, prima ancora che con una posizione sociale alta, con l'appagamento del cuore.
Chi ha trovato "Seance" confuso o contorto forse non ha compreso bene che il racconto, in definitiva molto semplice, è solo un pretesto per dipingere ciò che abbiamo di più prezioso, e ancora di più per chi, giovane, lo scopre affacciandosi alla vita adulta: i sentimenti, di passione - e di fratellanza. Così come i loro opposti, quando una negazione è solo un affermare amicizia e amore, mossi da una sola tensione: quella della vendetta.

"How many friends did you have growing up, Trevor?" 
"I don't know."
"I just had one." 
 

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