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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Soliloqui

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Queste pagine non sono state ancora lette da nessuno, quest'anno. Un fatto di cui magari non ci sarebbe da vantarsi, ma perché no.  Il soliloquio è segno di profonda solitudine. Di follia. Diventa necessario quando i pensieri sono troppo pressanti. Eppure la solitudine ha anche un sapore di libertà. Non dover rendere conto a nessuno. Neanche ferirlo.  Parlare da soli ha lo stesso fresco sapore di una camminata in un parco, di notte, all'alba. A salutare scoiattoli, merli, passeri, conigli. Le cornacchie no, per uno che soffre di iperacusia sono terribili. Sgraziate, tristi, inquietanti. Il parlo racconta e non resta che ascoltarlo. Insieme ai propri discorsi, i rammarichi. La tristezza. La nostalgia di una donna appena perduta. Il timore di incontrare le volpi, che si aggirano di notte, lo sbattere di ali di volatili invisibili al buio, sono bellissimi spaventi. Tra le distese d'acqua, dormienti, delle cave. Qualche latrato in lontananza, ma i cani fanno la loro vita. Parla

Years Go By

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Perché un film capolavoro ("A ghost waits") ha anche la musica che spacca!