Blood Star (2024)
Ho appena finito di vedere "Blood Star" e ho ancora le palpitazioni. Non ne sono contento, ma questo vuol solo dire che il film è stato emozionante (anche troppo). Per sbaglio ho iniziato a guardarlo in italiano ma, come sempre, il doppiaggio è evitabile e osceno.
Ormai mi sto abituando a provare a dare "fiducia" a film con recensioni non eccelse per poi stupirmi. Forse dei miei gusti, o perché no, di quelli degli altri. E il battito accelerato rimane lì.
Al suo debutto alla regia di un film, dopo aver girato solo spot televisivi, Jacomelli sembra muoversi abilmente. Sì, ci sono un paio di scene dove lo stacco non è curato, ma poco conta. Così come i debiti ad altri road movie inquietanti, ma Blood Star prende un'altra strada. Sembra quasi un figlio del #metoo, infatti il tema principale di questo lavoro è l'odio contro le donne. E forse è proprio questo che condiziona le recensioni negative, che ho letto, redatte da "maschi" (o presunti tali). Mentre il racconto, dopo aver reso come omaggio ai predecessori, accelera proprio come la Mustang di Bobbi o la Ford Crown Victoria dello psicopatico sceriffo Bilstein. E difatti è proprio quando, a film inoltrato, nella caccia che il cattivo tenente di turno, John Schwab, dà alla portoricana Britni Camacho, che si scatena una violenza incredibile, che ti inchioda a dove sei seduto.
Dopo un inizio sconvolgente, che dà come la stura a dire, "ehy, qui si fa sul serio", il ritmo sembra calmarsi per poi appunto deflagrare quando Bobbi si trova in auto con Amy. Da lì in poi non c'è pace. E quelli che parlano di b-movie forse dovrebbero abbassare la cresta, o magari parlano di misoginia senza rendersi conto di sputare sul lavoro altrui, schiavi di idiozie come quella di un cast di sconosciuti. Ma non per questo incapaci. O le solite scemenze che la storia sarebbe prevedibile. No, non lo è per niente, d'altronde, ci si può fidare di idioti che non capiscono nemmeno dov'è girato il film? Non è il New Mexico, è la California e il finale ne mostra un'illustre città.
Sconosciuta o meno che sia, Camacho recita un ruolo atroce con grande fegato e Jacomelli ti fa soffrire con lei, per ogni sofferenza che subisce. Così come Schwab ha un viso innocente nella realtà, ma incarna un personaggio terribile in modo inarrivabile.
Quindi, per questi e magari tanti altri motivi, il film è solo da guardare. E apprezzare.
Commenti
Posta un commento