Swallow

 Quando il dramma passa dall'horror e lo accompagna nello studio dello psicologo, ci si può inquietare più che davanti ad esorcismi e sangue. Che qui non manca.
La realtà è così tragica da creare malattie come il picacismo, la mania di ingoiare oggetti. Perché non si può far altro, che mandare giù, se si deve aderire al teatrale della moglie perfetta, casalinga, di un uomo in carriera e della sua asfissiante famiglia. 
Haley Bennett è, da sola, tutto il film, come lo è il suo personaggio, Hunter e si muove magistralmente, sotto la guida di un magnifico debuttante, Carlo Mirabella-Davis. Uno sguardo non da poco visto che il film è dalla parte di una donna. Che non si ammala a caso.
Naturalmente è il tratto psicologico che trionfa, ma molte scene non fanno rimpiangere i Jason Voorhes, anzi, tutt'altro. Un film iperreale può essere molto più drammatico, sanguinolento ed inquietante. Per fortuna, e questo lo renderebbe sublime per terapie e aggiornamento di operatori di cura, una guarigione ci può essere.

Commenti