I'll take your dead

"I'll take your dead" è un altro film che non viene dagli USA e forse per questo sarà difficile vederlo al cinema, visto che, anche se gira da un anno nei festival, da noi non è ancora approdato e chissà se e quando ciò avverrà. Per fortuna è possibile trovarlo in Rete e questo è sicuramente uno dei pregi di Internet.
Intanto, la voce della ragazzina, Gloria (Ava Preston), nella versione originale è meravigliosamente straziante, come lo è il suo personaggio e tutta la storia. Prenderò i tuoi morti (possibile traduzione del titolo) persevera nel felice connubio tra affettività (o psicologia) e horror. Se all'inizio i cadaveri sembrano essere solo un'ossessione psicotica della piccola protagonista, alla fine diventeranno visibili non solo a lei, come nella credenza tutta orientale che un morto permei della propria presenza l'ultimo luogo dove sia stato. E di morti si parla non solo in senso proprio: c'è la morte dell'infanzia e di chi si amava, ma anche di chi fingeva di amare. Quest'ultimo è uno dei veri e peggiori mostri del film, insieme alla leucemia e a quelli che i cadaveri li creano, non chi, come il "macellaio" (William, interpretato da un meraviglioso Aidan Devine), li deve distruggere per sopravvivere e salvare chi ama.
Sono sicuro che chi demolisce il film (come certi cialtroni su quei deliri di Rotten Tomatoes o di Imdb) sia, come spesso, influenzato da un finale non certo allegro, troppo abituato alle americanate e poi, perché no, anche se raccontata da uomini, nella regia di Chad Archibald e nella scrittura di Jayme LaForest, maschilisticamente insensibile ad una tenerissima amicizia tra chi donna non è ancora e chi lo è già (Jackie, cioé la bravissima Jess Salgueiro), scoprendo fino a che punto possa spingersi la crudeltà maschile.
Un film che consiglio perché il soprannaturale, ancora una volta, è meno terrorizzante e ingiusto (anzi, livella tutti allo stesso modo) della realtà, specie di coloro i quali per il denaro ucciderebbero chiunque, che si tratti di una ragazzina o della propria fidanzata.
"Penso che la gente faccia brutte cose per dei buoni motivi"  (Gloria)

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