X: Night of Vengeance

Ci sono film che vengono discriminati, a partire dal titolo. "X: Night of Vengeance" non è infatti quello originale, che è invece visibile dopo la prima, annichilente scena: "Exit". Di uscite infatti parla il film, fisiche e figurate. Girato in gran parte nel quartiere "rosso" di Sidney, King's Cross, lo squallore di quell'area rispecchia la storia delle due protagoniste, due prostitute che alla fine cercano l'uscita da quel mondo ma non possono, per loro l'amore, e quindi qualsiasi forma di vita "banale" (per questo forse serena) gli è negata.
Lo stigma sembra aver anche accompagnato il film che, bollato come horror (ma il soprannaturale non c'entra) se non erotico (in realtà lo è sporadicamente), è invece altamente drammatico e, per me, straziante. Viva Bianca e Hanna-Mangan Lawrence sono estremamente convincenti e dirette ottimamente da Jon Hewitt, il quale si è lamentato perché il film è stato venduto all'estero prima che in Australia, pur annoverando nel cast personalità note in quel paese in vari campi, come cinema, teatro, musica. La competizione coi film americani è stata terribile proprio a partire dal paese da cui viene questo piccolo, penso, capolavoro. Un hard boiled visto dal femminile, dove però le donne usano la violenza solo per difendersi, dove di più truce delle scene di prostituzione e di sangue c'è la gabbia senza uscite delle due protagoniste. "Pretty woman" è lontano anni luce. Tra l'altro, credo che "Exit" in Italia non sia mai stato distribuito - né quindi doppiato.
Non avevo mai scritto su Wikipedia ma visto l'isolamento intorno al film, ne ho creato la pagina italiana, che per fortuna è stata riveduta e migliorata.
Non voglio sperticarmi a dire che "Exit" racconti l'impossibilità di amare, ma se non universalmente, per molte persone questo significa esistere.

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