la mia vita virtuale

Finalmente esco allo scoperto e spendo qualche parola su quella che è diventata la mia passione negli ultimi tempi: Second Life.
Ho iniziato a veleggiare in rete nel settembre del 2002, dopo un ennesimo fallimento esistenziale, incoraggiato da un mio parente. Di lì a poco sarebbe nata, ufficialmente (in Beta esisteva prima del giugno 2003), proprio Second Life, non a caso all'indomani del "11 settembre". Sono sempre stato curioso e così mi ero chiesto cosa volesse dire un mondo virtuale senza fare il grande salto, probabilmente, finché la realtà non mi avesse deluso quasi completamente.
Questo scatto non mi farà onore, mentre contemplo una bomba, imbracciando un mitra davanti a una Ferrari in un posto da brividi, ma Second Life (SL) è spaventosamente onirica, può essere come un film, un sogno o anche un incubo. La creatura di Linden Lab ha parecchi limiti, lo ammetto, a partire dal fatto di essere un mondo irreale ma molto americano. Da noi pochi si connettono oggi e di solito parlandone c'è chi si stupisce che i server funzionino ancora o chi commenta che SL significhi soprattutto sesso, il che è vero ma c'è anche molto altro.
Divinità ce ne sono poche (demoni tanti) e la cosa che mi piace di più è trovare Buddha nei posti più impensabili. C'è un sacco di musica, perché cambiando regione si trovano radio diversissime. Ci sono musicisti che suonano dal vivo, alcuni davvero intriganti e chi, tra questi, lo fa anche nella realtà, ammette che l'interazione che si ha su Second Life è ineguagliabile - anche se generalmente il pubblico dice la sua solo scrivendo, cioè in chat. Sì, è anche una chat, pubblica nella zona dove ci si trova o privata, anche in voce.
C'è il gioco d'azzardo, la prostituzione, il porno, ma la moneta è talmente simbolica da scongiurare effetti devastanti. E anche questi sono limiti, perché purtroppo dalla realtà non si sono filtrate le brutture: ci sono nazisti, molestatori, stupidi (troll), truffatori (scammer), pedofili, mentre il realismo, a partire dalla fisica, manca. Per giunta Linden Lab ha voluto rilanciare con una nuova piattaforma, Sansar, che credo si stia rivelando un grosso insuccesso. Ci sono però anche "avatar" che dipingono, o scrivono poesie, fanno feste, mettono la musica come dj e altri la ballano, mentre vestiti, corpi, capelli, animali e oggetti sono per lo più inventati dagli stessi "Residenti". In più, ci sono zone protette destinate ai minori, anche se purtroppo da parte loro e degli orchi c'è spesso la volontà di andare oltre.
Quella della realtà virtuale è una scommessa su cui stanno investendo molti colossi della rete. Per questo, per ora muovo ancora il mio avatar in quelle lande finte, ma tutto sommato, molto divertenti. So di non aver detto granché, ma ho un altro blog (l'ultimo, lo giuro!) su Second Life. Però non sono sicuro di esserne così orgoglioso da indicarlo qui, così come il nome che ho in SL.
Il problema non è scappare dalla realtà ogni tanto, credo, ma che purtroppo la "Seconda Vita" poteva essere disegnata meglio...

ps Dimenticavo, c'è anche chi su Second Life riesce ad amare qualcun altro. Discutibile forse per la dimensione virtuale ed inspiegabile in due righe, ma... succede.

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