un odore di dolore

Se qualcosa non è mai iniziato, nemmeno potrà mai avere fine. Il paradosso "salvifico" fu messo in musica da Elisa dopo aver fatto pace con un'amica. 
Per un problema tecnico su un sito, che non sto a raccontare, ultimamente ho ascoltato la canzone decine di volte. Quando voce e chitarre esplodono, è un naufragio.
Tempo fa una donna mi disse che le canzoni non sono realistiche, che non bisogna lasciarsene prendere. La ascoltavo deluso, guardando a musiche ridotte a sciocche gomme da masticare un po' e poi sputare via. Per me può anche essere, va bene, per la maggior parte dei cantanti famosi. Ma non lo vedo valere sempre, anche perché ognuno può scorgerci quel che sente e vuole, in una poesia, un romanzo, una musica. Così, questo massacro di profonda estate mi vede perso dietro qualcosa che non è mai iniziato. Per questo non finirà mai, anche se è una consolazione da utopia.
Non si può mai sapere cosa c'è dietro l'angolo. Era così semplice, cercando un posto dove stare. Succedono cose così assurde. E splendide. Al risveglio, non c'è da usare logica. È capitato, trovando un raggio di luce su un viso.
Ora ho un po' paura di girare l'angolo. Però lo si fa, lo si fa sempre e ci trovi l'inaspettato. Per esempio, quando ho scelto il video solo per il fotogramma di presentazione, a post finito l'ho guardato  e sono rimasto a bocca e palpebre aperte: sembra il finale di quel mio delirio della bruma. Il bello, per me, di quelle paroline e di queste immagini, è che nella mia ignoranza agorafobica non ho la più pallida di idea di cosa racconti la saga del Signore degli Anelli, come quando ho letto la sigla LOTR. E sì che una fidanzata lo adorava ma in effetti, i nostri anellini non sono durati a lungo...
Girerò ancora l'angolo, come quando si tenta di evitare di essere bagnati da un'auto che squarcia una pozzanghera. E allora, aspetto che piova.

sometimes it rains
and my eyes believe
they are clouds   

Commenti