banalità vitale

Ero sicuro dell'importanza della banalità ma questo testo me lo ha confermato. Un libro ottimo, corale, uscito dopo la demolizione delle "Twin Towers" e proprio per quello attuale: oltre alle catastrofi naturali, ci sono quelle dovute a guerre, migrazioni, attentati, per cui si vive in un clima di paura, madre di tutte le emozioni. Il nucleo del piccolo saggio è come organizzare le emergenze nel sostegno fondamentale di aiuto psicologico, contro il Disturbo post-traumatico da stress. Le tecniche sono particolari. Proprio nell'ambito dei disastri è sorta la discussa, ma efficace, pare, terapia EMDR; la mente ha una forte capacità di auto-guarigione ma può essere necessario stimolarla.
Il libro è denso ma la banalità affiora vitale a partire dai "mantra" del sostegno nelle calamità: non siamo e non siete soli; è importante conoscere le proprie reazioni allo stress; esprimere le emozioni; non essere chiusi in se stessi; affrontare il dolore di questa ferita porta a guarire... Basta già la sola presenza degli operatori a contenere, attendendo senza forzarlo il disagio: l'importante è esserci. Silenzio che ha una voce e contatto profondo. Empatia. Rispettare l'altro.
Si può obiettare che tutto questo non sarebbe banale. Certo che no, ma "nell'emergenza anche le cose più piccole, che facciamo abitualmente e in modo automatico possono risultare difficili e complicate." 
Un libro che aiuta anche solo leggendolo. Davvero.

Commenti