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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

Seance (2021)

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 "Seance" è forse un film sottovalutato. Diretto, scritto e sceneggiato da Simon Barrett, associato al movimento "mumblecore", è girato, a mio parere, con maestria. La musica, come col vecchio buon Tarkovski, è dosata sapientemente e spesso non è fuori ma "dentro" il film, ascoltata quindi da uno speaker o in cuffia dai personaggi della storia. Le attrici principali hanno esperienze anche in altri campi, come moda, musica, persino arti marziali e questo le rende capaci di estremo realismo. Tra tutte spicca la protagonista, Suki Waterhouse. Determinata, apparentemente ingenua e innocente, eppure il perno di tutto il racconto cinematografico. Come vuole la corrente di filmaker "mumblecore", "Seance" ("La seduta") è prodotto a basso costo, con mezzi semplici ma prende, prende eccome, con una trama scarna, su cui predominano i dialoghi, alla Antonioni, le insicurezze (mumble, borbottio, appunto). Anzi, le atmosfere lontane dalla a

mentire

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 Continuo a scrivere in beata solitudine, nel retrobottega dove non ci sono denunce, e neanche lettori.  Con l'emergenza virus pare che il sesso - e quindi l'amore? - siano crollati più delle borse di tutto il mondo. Autoerotismo, conoscenze se non avventure virtuali.  Anche io mi sono... dato da fare, e sono qui a leccarmi le ferite. Si trova di tutto: chi non ha l'età, donne sposate, bambine di Dio. Nel bilancio che compilo però quello che mi più urta è la dialettica della menzogna. Per carità, chi non ha mai detto bugie? Forse che io non lo abbia mai fatto? Però fa male, sentirsi presi in giro sui sentimenti. Lo fanno già con la pubblicità, con la retorica politica, tutta questa emergenza alla fine sapeva di bugiardo.  Ma quando si tratta di persone comuni, o quasi, mentire diventa sadico. Affettivamente. Dirsi libera ma essere sposata (con prole). Accampare età mature senza nemmeno avere quella... maggiore. Quella che cerca di convertirmi a Dio. No grazie, ho già dato,