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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

The mule

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Del grandioso film di e con l'imperdibile Clint Eastwood è stato scritto di tutto, perciò non potrei aggiungere molto. Ho sempre ammirato Eastwood, anche nei suoi film meno fortunati e quindi sono ben contento che con "The Mule" gli sia stata attribuita una notevole capacità sia davanti che dietro la macchina da presa. Però, Oscar a parte, non è che gli siano stati consegnati grandi premi alla carriera. E neanche a Dianne Wiest, ex musa di Allen, che recita magistralmente la parte di Mary, la moglie del corriere. Quello di cui voglio parlare qui è il "perché". Com'è noto, la vicenda a cui si ispira "Il corriere" è accaduta realmente e Eastwood interpreta bene la storia di Leo Sharp, che fu arrestato a 87 anni dopo essere stato trovato, in Michigan, al volante di un furgone che trasportava 104 chili di cocaina. Certo il vero corriere era sordastro, trasandato, tanto che l'avvocato tentò di provare un'iniziale stato di demenza, mentre Eas

Il dono di Sam Raimi

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Quando è iniziato il (felice) matrimonio tra sentimenti e film horror? Se ci sono diversi precedenti del genere "psicologico", chi ha sicuramente aperto la strada è stato Sam Raimi, dopo aver iniziato la proficua saga de "La Casa" e prima di essere scelto per quella di "Spider-Man". Non a caso di origini miste, ebraiche ed europee, Raimi ha un occhio particolare rispetto ad altri registi americani. E infatti il suo cinema lo è davvero, dando un vero piacere per la particolarità delle sue riprese, caratterizzate da velocità e da diversi effetti. Ne "Il dono" Raimi ritorna all'horror ma mettendo in scena una tenerezza profonda, con il suo contrario: l'odio. Così, accanto a temi come maternità, nostalgia, solidarietà femminile, il regista tinteggia la crudezza della violenza a danno dei deboli, quali donne e bambini; la gelosia; l'omicidio, come spesso avviene nella realtà, di chi si amava. Una deliziosa Cate Blanchette ha con Raimi