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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

Stigmate (1999)

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Stigmate è un film meraviglioso ed è un po' sospetto che la critica lo abbia demolito, proprio a partire dalla visione teologica. Che invece è formidabile, perché addenta la Chiesa come potere e fasti, proprio come la cantava Tenco in "Cara maestra". Quello che mi colpisce di più è che il Gesù che viene descritto qui mi sembra parlare molto come Buddha. "Stigmata" (il titolo originale) è impeccabile per la recitazione dei due protagonisti, una dolcissima Patricia Arquette e un sensazionale Gabriel Byrne. Per la fotografia, che è quanto mai curata e raffinata, per la colonna sonora, con Björk, Bowie, Massive Attack e altri ancora, per il racconto, che è suggestivo e rappresenta una rottura con i soliti film su demoni ed esorcisti, rovesciando quei cliché dalla parte... del Bene. Non a caso la pellicola chiude gli anni '90, dove il genere horror aveva sofferto non poco, precipitando tra bambole, sequel, i King e i primi film con le "telecamerine".

Matriarch (2018)

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Di questo film non ho trovato nessuna recensione da addetti ai lavori. Persino quegli idioti di "Rotten Tomatoes" non hanno scomodato le loro preziose(?) cervella per parlarne. Ma può darsi che sia una fortuna, così nessuno ha potuto sporcare un lavoro che per me è un ottimo film. Molti dicono che la trama sarebbe poco originale, perché c'è una famiglia di pazzi furiosi che dall'ospitalità passa alla crudeltà in un lampo. A parte che allora chiunque usi un coltello (genere slasher?) starà copiando "Psycho", penso che il film sia molto particolare, e ben congegnato. In primis, è una produzione inglese. Anzi, scozzese e di questi tempi in cui la Gran Bretagna appare delirante, la differenza non è da poco. Forse, "Matriarch" è una metafora proprio sull'isolazionismo che l'Inghilterra starebbe perseguendo, arrivando a, letteralmente, torturare chi si avventuri da quelle parti senza far parte della "famiglia", che si ispira a una pre