Milan War Cemetery

Sono stato al cimitero degli inglesi, in via Cascina Bellaria, però stavolta di giorno, anzi, verso il tramonto. Dopo averlo citato nel blog più volte, mi pare giusto dirne qualcosa.
Le tombe... Oh cavoli, quelle croci, tutte bianche, ma piene di parole, che raccontano. Alcune hanno epitaffi brevissimi, quando si tratta di "unknown", perché non si è nemmeno potuto risalire all'identità della salma.
Ogni croce è diversa, nel nome, nel breve narrare qualcosa di chi è sepolto lì. I caduti sono quasi tutti inglesi, insieme a qualche australiano e canadese. Forse c'erano anche degli americani ma non so, non li ho visti. Alcune croci hanno la stella di David sopra e non sono poche. Ho quasi paura a scriverlo, se lo scoprono quegli psicopatici dei nazi... Concordo con Gino Strada, i nazisti fan più paura dell'Isis.
Le parole sulla pietra ricordano i corpi di appartenenza e quindi i ruoli di questi morti: avieri, marinai, intelligence, fanti, medici, operatori radio...
Camminare su quel prato così morbido, tra le file di tombe, è qualcosa di straziante. È come passare in rassegna un piccolo esercito ma non alla Cadorna: da civile, senza aspra fierezza, a testa bassa, il petto in dentro ma dal dolore, il cuore lacrima.
Un luogo di dolore. Di pace, che grida in silenzio l'assurda crudeltà della guerra. Ci puoi pregare, meditare, ascoltarne la quiete, anche solo passarci davanti e regalargli almeno un pensiero, dentro di te.

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