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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

G. e l'Huntington

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  Un piccolo racconto dei "bei" tempi da assistente domiciliare. "E poi c'è G., ha la corea di Huntington, la conosci?". Esito davanti al suo sguardo interrogativo e fiducioso, che però deludo: "Veramente no, mai sentita". La coordinatrice della cooperativa tace, senza spiegare la nosologia, scoprirò da me cos'è. Mi sta passando i casi del tipo che sostituirò nell'assistenza domiciliare, lui è sparito dietro a una bella albanese. Mi documento un po' ma non uso ancora il computer e poi, la malattia non uniforma le persone, ognuno ha la sua unicità. Arrivo in buon anticipo ma G. non c'è. Un classico, è un modo per l'assistito di dimostrare che lui ha impegni da osservare, il che poi è vero: non è che perché sei malato non devi fare più nulla, anzi. Anzi. Quando arriva, non posso che essere sicuro che sia lui: traballa, ha scosse continue, da lì capisco perché la si chiamava còrea , danza. Mi presento, sì, lo avevano avvisato

Milan War Cemetery

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Sono stato al cimitero degli inglesi, in via Cascina Bellaria, però stavolta di giorno, anzi, verso il tramonto. Dopo averlo citato nel blog più volte, mi pare giusto dirne qualcosa. Le tombe... Oh cavoli, quelle croci, tutte bianche, ma piene di parole, che raccontano. Alcune hanno epitaffi brevissimi, quando si tratta di "unknown", perché non si è nemmeno potuto risalire all'identità della salma. Ogni croce è diversa, nel nome, nel breve narrare qualcosa di chi è sepolto lì. I caduti sono quasi tutti inglesi, insieme a qualche australiano e canadese. Forse c'erano anche degli americani ma non so, non li ho visti. Alcune croci hanno la stella di David sopra e non sono poche. Ho quasi paura a scriverlo, se lo scoprono quegli psicopatici dei nazi... Concordo con Gino Strada, i nazisti fan più paura dell'Isis. Le parole sulla pietra ricordano i corpi di appartenenza e quindi i ruoli di questi morti: avieri, marinai, intelligence, fanti, medici, operatori radi