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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

solitudine maschile

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La solitudine di un uomo sembra poter contare su una condizione più vantaggiosa: per dire, un tizio che mangia da solo in trattoria non dà nell'occhio, una donna sì. In un attacco di solitudine, con l'insopprimibile sensazione di soffocare, io posso uscire nel profondo della notte e camminare nella periferia milanese, senza temere più di tanto - anche se la mia percezione di sicurezza, con la recessione, si è molto abbassata. In realtà è un po' una sconfitta che un uomo possa stare "benissimo" solo e una donna no. E' soprattutto una condanna di questo vivere sociale che una donna non possa camminare nottetempo senza avere timore. Ho potuto stare di guardia nel buio in un campus, un magazzino o un dormitorio, perché sono maschio. Impensabile, per una donna. Un uomo solo e che magari beve fa tristezza, ma la visione di una donna è più inconsueta. Una protezione allo scandalo, un carcere mentale. In "La finestra sul cortile" rispetto all'om