Un blog per consolarmi

Riguardando la definizione del mio profilo in cui descrivo "scacchiatore" come una coperta di Linus, mi sono chiesto cosa invece rappresenti per me  questo retrobottega un po' oscuro. La risposta è il pollice di Linus. Un elemento quindi consolatorio, rassicurante, con tutta l'accezione positiva che possono avere quei termini. Spesso infatti "consolatorio" è usato in senso dispregiativo, anche da me e proprio nel blog, mentre il dare (e darsi) conforto è un'azione necessaria a lenire il tormento, la sofferenza.
Nel quotidiano preferisco la dimensione adulta nei rapporti con gli altri, soprattutto se c'è di mezzo il lavoro, la responsabilità di cittadino, la politica. Così non avviene e gli smacchi sono una consuetudine. Senza contare poi l'imperversare dei Peter Pan, timorosi di doversi comportare con serietà, di scoprire che ormai sono "grandi", mentre i siti di socializzazione testimoniano un eterno desiderio di non crescere. Non che io ami andare in giro come un becchino - e quanto vorrei potermi divertire, ma a parte la mancanza del sentimento più potente (da cui derivano il blog stesso e i post) non trovo motivi e constato che in giro solo stati mentali alterati danno euforia.
Mi consolo in molti modi: una passeggiata notturna in Martesana (in foto), un dolcetto, qualche riga su "Incacchiatore". Nello scrivere, nel far andare avanti queste pagine elettroniche c'è insomma un quid terapeutico. Uno psicologo non sarebbe male, ma non me lo posso permettere. Anche per questo qui i post cambiano, rispuntano oppure spariscono per sempre.
Dietro alle parole su questo fondo nero scorre di tutto, la delusione per una persona che desideravo, lo sconforto per il ripudio da parte del datore di lavoro, la sensazione di non avere un posto in un esistente lacerato, misero e irriconoscente. Non amo l'infantilismo, ma la metafora del pollice di Linus è un chinarmi su me stesso, a darmi una carezza, a dirmi una tenerezza, una volta tanto. Una consolazione dolce, che in qualche modo lenisce, compensa da tutti quegli accadimenti negativi che riserva il dover respirare. Credimi, non è poco, non è poco davvero. Perciò, grazie se mi leggi...

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