Tabacco

Come spesso, finisco il tabacco che ormai è notte e mi rimprovero di non averlo preso ieri, quando ho comprato le cartine. Ma faccio sempre così, mica è una tragedia.
Riemergo dalla periferia più profonda, per trovare tabaccai chiusi o che hanno finito il "Pueblo". E' aumentato di 45 centesimi, ma pare sia il più richiesto.
Corro con una scimmia simile a quella dell'indiano di "Dead man". Ormai non resta che il centro. Accelero ma poi mi viene in mente Aldrovandi: oggi era l'anniversario  del suo assassinio. Rallento, una volta mi sentivo più sicuro ma ero più giovane e scapestrato.
Arrivo alla borsa, vedo il solito "barbone" con gli zoccoli arancioni. Si volta, mi osserva e abbasso lo sguardo. Sono anni che dorme lì.
Passando da Mercanti, penso che il Biraghi aveva ragione: è pieno di stand, di pecorelle e pecoroni come se ci fosse ancora la Moratti. Però al posto delle vacche (finte), ora il centro è disseminato di elefantini. E pure con la proboscide in giù. Giusto, la fortuna non abita qui.
Anche il primo tabaccaio in Duomo è senza. Pazienza, non rimane  che il "Madonnina", non è ancora l'una. Si scivola sotto i portici: è pieno di spazzini che li puliscono,  uno balla ascoltando musica seduto sulla pulitrice, un altro spazza a terra lentamente, con uno sguardo atterrito, come se non ne potesse più di vedere strade da nettare. Dietro una colonna, un immigrato dorme vicino a cumuli di rumenta.
Il "Madonnina" sta per chiudere, ma hanno il "Pueblo". E vai, allora prendo anche un caffè, l'ultimo, pure per i baristi, che sembrano avere negli occhi cupi solo il letto da raggiungere. Fuori dal bar, i soliti nugoli di poliziotti e carabinieri che chiacchierano, prima di partire per il turno di notte. Sembrano così umani... Guardo dentro una volante il posto dietro, con vetro di separazione e sbarre. Sento i brividi e tiro dritto. Incrocio i centrafricani che staranno a guardia degli stand di notte. Sono scazzatissimi, uno mi saluta e ricambio. Poi rivedo l'uomo in sacco a pelo, gli scatto due foto, una la metterò sul blog un po' meno sconosciuto, l'altra nel retrobottega, cioè qui. L'immagine è brutta, ma posso recriminare che lo sia per la qualità della foto e non invece perché un uomo dorme in strada, per Giunta vicino a una barricata lunghissima di rifiuti?
Quando riparto dalla Borsa, il clochard sta cercando di prendere sonno. All'altro angolo dei portici, ci sono 5 uomini che dormiranno in sacco a pelo, ma non sono indignados...
Mentre mi immergo nella periferia, passando davanti a vigili, prostitute, spazzini e rare automobili, mi sento vuoto: ho il tabacco, ma rivedo la solita merdopoli che ho negli occhi da decenni. Così angosciante e ingrata, tanto misera e desolata da sembrare un posto dove non si può amare. Affatto.