A serbian film (2010)

Ci sono film che lascio decantare perché se ne parla troppo, perché potrebbero essere stupendi o molto, molto inquietanti. Per questo ho atteso anni prima di vedere "Shining". Adorandolo. 
Avevo sentito parlare di "A serbian film" senza mai avere il coraggio di guardarlo, leggendo di una violenza smisurata nel film. Ma, probabilmente, ultimamente sono così depresso che mi sono deciso a vedere il film. Un capolavoro? Probabilmente sì. Non a caso considerato horror, anche se, purtroppo, non c'è nulla di soprannaturale. Anzi, è tutto tremendamente vero. Come le guerre in Jugoslavia, gli snuff movie, tutte le aberrazioni col suffisso "filia" che rigurdano bimbi, cadaveri e animali. Tutte cose terribili, ma reali, tremendamente reali che, quanto ai film horror, fanno venire nostalgia di qualsiasi tipo di mostro ( 'A ridatece Jason!). 
Però i racconti delle guerre balcaniche, dei rifugiati, quelli che sono stati in Libia e sui barconi, sono altrettanto, se non, in alcuni casi, ancora più raccapriccianti.
"A serbian film" è perciò un punto di non ritorno, è l'11 settembre del cinema. Sia lo sconcerto di un popolo, quello serbo, il quale dopo il conflitto fatica(va) a trovare serenità, che la crudezza delle scene e insomma tutta la tragica storia nel film (che riflette il dramma delle ferite di guerra), per quanto criticabili, non si possono liquidare come difesa di questo o quell'altro male: no, il cinema non inventa, se mai usa fantasia ma racconta, documenta. Eppure il film è stato bandito da alcuni paesi e tuttora Wikipedia non ha una pagina dedicata al (geniale) regista Spasojevic, che peraltro ha girato altri film. 
Forse lo sconcerto è plausibile, perché sano. Purtroppo però fuorviante, proprio perché "A serbian film" mostra il votarsi all'unica vera divinità, il denaro. A tutti i costi, sacrificando figli, fratelli, mogli, vale a dire chiunque. Non c'è storia migliore (peggiore?) per raccontare la morte dell'amore.

 "Le vittime sono la cosa più venduta di questo mondo". Vukmir Vukmir

Commenti