Linden Flowers

Giorni fa, con l'esplosione del caldo, ho ritrovato il profumo dei tigli in fiore, che adoravo da ragazzo sia perché mi ricordava l'aroma protettivo del sapone di Marsiglia (ignorando le proprietà calmanti dell'albero dalla foglia a forma di cuore) e perché annunciava l'arrivo della primavera.
Ormai il caldo sta decimando quei fiori che, qualcuno mi faceva notare ultimamente, non sono tanto cari agli allergici. Ma io li adoro.
Una sera, andando verso San Siro, che essendo un regno degli alberi è anche il principato dei Tigli, mi sono fatto guidare dal profumo di quei fiori fino alle propaggini della città, fino a uno sperduto parco giochi che non ho mai capito se sia veramente usato di giorno. Così fresco, così nascosto, così romantico. Un'oasi nella disperazione di giorni tormentati - e il caldo non c'entra nulla. Una fragranza che davvero calma e forse aiuta terribilmente la meditazione, ma io fatico a meditare, in realtà, perché mi viene sempre da piangere, anche al solo pensiero di accingermi a sedermi davanti a Buddha.
Non amo, non sono riamato, ma certe piante sono come i gatti randagi: si fanno gli affari loro, eppure trasmettono affetto. Li devi solo rispettare.
Poi sono dovuto andarmene ed è tornato il deserto amaro del dolore. Ma solcare il mare dei tigli è stato delizioso.

Ho messo il titolo in inglese perché non so dopo quanto tempo che ero in Second Life, creazione di Linden Lab, ho scoperto che Linden vuole proprio dire tiglio. Piccola, sciocca, dolce coincidenza. Pare che il nome sia stato scelto perché i fondatori di Second Life avrebbero origini slave, popoli per i quali i tigli sarebbero sacri. Giustamente.

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