The Witch in the Window

Ho ancora i brividi per aver visto "The Witch in the Dark", un film tanto spaventoso quanto colorato di una tenerezza profonda. Da quando l'horror si occupa di sentimenti senza sfruttarli ma rispettandoli, ha trovato nuova vita e credo che i film del "genere" che cito sul blog siano dotati di questa magia.
In questo racconto il tema della casa infestata viene rinnovato con un'inventività speciale. Perché, se è vero che una persona possa significare la "domus"  in cui ha vissuto e viceversa, allora i danni dell'una ammorbano l'altra in simbiosi. 
C'è una casa da riparare come la famiglia che si vorrebbe accogliere a viverci. Ma se il cuore è rimasto straziato, c'è come un fantasma dal passato da soverchiare.
Un film denso, di senso, di significati, con due attori che ci sanno fare e, per me e fortunatamente non solo, sono più che convincenti, Alex Draper e Charlie Tacker e lo è anche Arija Bareikis, nelle sue telefonate iperrealistiche. Andy Mitton li sa guidare con un talento che molti sperano saprà sorprendere ancora, insieme alla sua dote di compositore della musica (sapientemente scarna) del film.
Non si sa se uscirà da noi, ma la versione originale è sublime (e i nostri doppiatori sono spesso dei vandali).

Commenti