professor dolore

Oggi mentre mettevo il calzino al piede destro ho avvertito una contrattura, che mi viene spesso, un po' dolorosa ma passeggera, che prende dal metatarso al 3° e 4° dito.  Capita che un nervo si accavalli, come si dice, ma mi sono chiesto se non sia un rimasuglio di un vecchio trauma.
Avevo sugli 8 anni e andavo all'oratorio, dove c'era un vecchio dondolo in ferro.
Era verde e rispetto alla foto era molto più grande e pesante. C'erano due "sedute" per lato e ci si stava anche in dodici (o sedici?) bambini in tutto. Probabilmente non se ne trovano di immagini perché era pericoloso, oltre che destinato ai parchi giochi, mentre quello all'oratorio era all'interno, anche se era il nostro gioco preferito perché saltava spaventosamente, sembrava di poter toccare il soffitto e a volte, di ribaltarsi.
Un giorno mi venne la curiosità di scoprire cosa sarebbe accaduto mettendo un piede sotto l'appoggio, mentre dondolava e ci ero seduto sopra. Non so se fosse autolesionismo o incoscienza, fatto sta che il ferro mi squassò il piede con un dolore atroce. Scesi piangendo e zoppicando fino a casa. Papà non volle nemmeno andare all'ospedale, ma lo capisco, dopo che aveva avuto la sospensione della potestà aveva un sacro terrore dell'interesse istituzionale. Fu un errore, certo ed io per quasi due mesi camminai zoppicando, a volte piangendo, proprio quando percorrevo lo scalone dell'oratorio, che era enorme, appoggiando la mano al muro tremendamente rugoso, cattivo. Eppure, soffrendo, dandomi del cretino per essermi fatto così male, pensavo che sarebbe passato, per il momento potevo solo stringere i denti e... camminare. Piano, piano come i miglioramenti che di giorno in giorno avvertivo, sentendo meno dolore, riuscendo a poggiarlo un po' meglio. 
Chissà se non mi sia servito, per vedere per la prima volta le cose diversamente. Non potevo correre, giocare in movimento, dovevo andare lento, superato da chiunque, ma così imparavo l'importanza della salute. E di come anche se in ritardo, sia sempre possibile arrivare ovunque, meglio magari con qualcuno che segue il tuo passo.
Immagino che la mia andatura risenta di quel piccolo incidente. Mi è rimasto il piede appena appena insicuro, forse, insieme alla consapevolezza dello svantaggio fisico e, soprattutto, di come il dolore faccia crescere, insegni e, per fortuna, possa anche essere transitorio...

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