Monster Inside: America's Most Extreme Haunted House (2023)

 Il documentario Hulu sul McKamey Manor si aggiunge a una serie di lavori che si erano già occupati della figura di Russ McKamey, un folle sedicente ex militare americano, che molti vorrebbero in carcere ma che sembra non ci finirà mai. Sfruttando il fenomeno degli "extreme haunts", che si può tradurre con "tormenti estremi", ai quali si sottopongono persone in cerca di forti emozioni, l'uomo ha creato un primo, e dopo diverse proteste, un secondo luogo dove torturare letteralmente individui "consenzienti": fan dei film horror, veterani di guerra, affetti da PTSD, annoiati, cercatori di gloria, aspiranti a vincere (l'inesistente) premio promesso da McKamey, di 20.000 $ per chi riesca a terminare la maratona di torture psicologiche e fisiche. Consenzienti perché prima firmano un esonero di responsabilità di 40 pagine, con diversi termini illegali. 
Quello che però rende particolare, e significativo, il lavoro di Andrew Renzi (cognome già per noi inquietante), è, più della denuncia delle pazzie dell'ex militare, una discesa agli inferi nelle menti di chi adora un simile boia, di chi ha accettato o vorrebbe farsi massacrare: McKamey si vanta di avere decine di migliaia di persone in lista di attesa. Ma lui sembra avere un debole per giovani donne vulnerabili...
Anche se il film mostra che ci sono situazioni di "extreme haunts" più corrette, è il desiderio di masochismo patologico che viene scandagliato. E McKamey è il sadico malato ideale: vanta 23 anni nell'esercito, usa, a detta di un suo ex amico ed ex collaboratore, la situazione come fosse Tinder, per trovare fidanzate/socie e sfogare la sua mente malata. Voci parlano di omicidi, indagini dell'Fbi, donne violentate ed è il dubbio che tormenta una delle protagoniste del film, crollata a dormire dopo 36 ore di veglia e prove ininterrotte. Una volta sveglia, si sente dire dal boia che lui sarebbe dispiaciuto per non aver ripreso qualcosa che ha fatto con lei, lasciandola così nell'angoscia di averla abusata.
Alcuni osservano che Renzi non si chieda se il boia incameri denaro dalla propria presenza e divulgazione dell'attività sui social, ma se questo possa essere intuibile, di sicuro il documentario indica quanto McKamey sembri godere della fama che ha. Così come, ed è questa la lezione del film, amara e spiazzante, che ci sono una miriade di persone che sono pronte a lasciarsi distruggere, in qualsiasi modo, alla faccia di leggi, etiche e tutto quello che fa sì che il mondo sopravviva. Quali che siano i loro motivi, sembrano tutti aspirare a una sorta di "Purge", una "Notte del giudizio" dove invece di essere armati, facciano da vittime volontarie a chi possa apparire come un campione di crudeltà.
Paragonabile a "Saw", ma in una versione tremendamente realistica, "Monster Inside: America's Most Extreme Haunted House" è un film da evitare se si è sensibili, dallo stomaco debole e, soprattutto, si odia vedere la vera sofferenza. 

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