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Visualizzazione dei post da novembre, 2014

Il signore e la Damina

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    La bruma si addensava appena fuori il portone tra le mura. Poco oltre, celava l'orizzonte, uccidendolo di bianco. Il fiato del cavallo sembrava tributare una gabella a quel nulla, questo mortorio. Scostava il muso nervoso, poco incline al partire. Voltandosi verso di me, sembrava domandarmi se lo volessi davvero. E poi venne lei. Capelli fino al cuore, quel colore così amato, il sorriso che la faceva splendere, attanagliato in una mascella dura, ostile, delusa. Solca la corte con passo combattivo, picchiando la gonna, vascello proiettato all'assalto, seguita da due donne, i cannoni delle sue orbite puntati verso di me. Mi raggiunge e il destriero, come a dirle la mia follia, si scosta e, vinto lo sbalzo, lo riporto diritto. La dama ha sfidato persino gli zoccoli, nel coraggio di volermi catturare, gli occhi saltano dal mio viso a un futuro che presente, le pupille oltre di me, che si estendono tanto da sbarrarsi, prima di scomparire sotto le palpebre. E di nuovo quelle la