Blog che spariscono

Nell'impalpabile mondo elettronico succede di continuo che qualcosa o qualcuno scompaia: un sito, un blog, un nickname. Per normale che sia, quelle sparizioni lasciano un vuoto. Capita di ricredersi e tante volte penso ai miei blog chiedendomi "ma chi me lo fa fare". Certo, meglio poi continuare ad esistere nella realtà. Però quel vuoto rimane, un'assenza rumorosa, un non più, silente ma assordante.
Mi rammaricavo di aver risposto con un commento lunghissimo, più dello stesso post, all'articoletto precedente. Volevo scusarmene ma ora ho il dubbio che chi aveva innescato la discussione possa leggermi. Comunque cerco di riparare citando almeno la fonte di quello sproloquio: " Il miracolo della forma - Per un'estetica psicoanalitica", di Massimo Recalcati.
Caso mai leggessi qui, angie, voglio salutarti con gratitudine ed affetto: anche se non ci conosciamo mi sei stata vicina e hai fatto anche un po' tuoi i miei blog, scrivendoci commenti, con le tue perplessità, le tue osservazioni e i tuoi apprezzamenti; mi hai spronato a non chiudere, quando ero tentato e ora mi spiace non poter ricambiare, ora che "Play it again" non esiste più. Mi piace pensare che magari sia solo una pausa, come la porta di un campetto di periferia in inverno, che aspetta il sole per rivedere ragazzi appassionarsi allegramente dietro a un pallone.
Comunque, so che nella realtà non smetterai di lottare e questo credo che conti più di qualsiasi discorso "virtuale". Buona fortuna, angie...

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