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Visualizzazione dei post da gennaio, 2014

Scrivere per sublimare

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Ogni tanto faccio sparire qualche post. Me ne rammarico sempre, perché vanifico qualcosa in cui pure mi ero impiegato. A volte cancello parole perché non le sento più, perché penso di essermi sbagliato. Scrivere è una delle tante azioni della civiltà per sublimare: il desiderio, l'aggressività, il sonno, tutte quelle cose istintuali che come tali ci fanno sopravvivere. Allora sacrifico sull'altare dell'istintività qualche post. Con violenza, come facevo quando scrivevo sulla carta. Non ho voglia di piedistalli, ma mi pento di aver gettato via qualcosa che ho sentito, che ho fermato su un foglio. Una sottospecie di poesia, una lettera d'amore, un saluto a un amico caro, appunti scolastici, persino le vecchie agende. Ho una ragione economica, perché dopo aver cambiato casa così tante volte cerco di tenermi l'indispensabile, come la carta "utile", libri sul sociale, quaderni dell'università e le fottute, immancabili scartoffie burocratiche. Scrivo qu