L'albergo dei gatti

C'era una volta un signore che aveva appena comprato un albergo d'occasione. Infatti non c'erano quasi mai clienti e nonostante il silenzio del precedente proprietario, ben presto l'uomo comprende il motivo: il vecchio edificio è infestato dai topi. Una sera, consumando una cena frugale nel silenzio dell'albergo vuoto, sente dei miagolii nel cortile. Va a vedere e trova un gatto magro magro, che non ha paura di lui e anzi gli fa le fusa tra le gambe. Intenerito, prende gli avanzi del suo pasto e li dà al micio che li divora. Leccandosi i baffi, il felino d'improvviso si blocca puntando una pianta. Alcuni attimi, poi scatta. Il cespuglio si scuote tra versi di caccia e squittii e alla fine il micio riemerge, con in bocca un sorcio. Ci gioca un po' e quando si stufa lo molla ai piedi dell'uomo, come fosse un dono. Lui sorride, come se ora fosse meno solo.
Nel giro di qualche giorno il nuovo proprietario appronta un catering per i nuovi amici, dando fondo alla dispensa del piccolo ristorante, che tanto non lavora e si ritrova una colonia di mici in cortile. In breve tempo i topi spariscono e dopo qualche raro cliente, i pernottanti cominciano ad aumentare, per nulla colpiti dalla presenza dei gatti, anzi, molti li trovano piacevoli.
Ben presto l'albergo torna a funzionare tanto che vengono assunte due receptionist, un cuoco e una cameriera per le camere e la cena, che spesso è consumata anche da clienti che non dormono lì. L'uomo decide perciò di cambiare nome all'attività in "Albergo dei gatti". 
Una mattina una cliente di lunga data si complimenta con lui per come ha riavviato l'albergo e gli rivela che il vecchio proprietario non dava mai da mangiare ai gatti, perché sperava che così avrebbero dato la caccia ai topi, mentre invece in quel modo i felini sopravvivevano a stento, rimediando qualcosa nel vicinato, senza forza per dare la caccia neanche a una pulce. Poco dopo il proprietario va a dormire per essere fresco per la sera di lavoro e sogna l'albergo. Solo che è tornato qualche topo e allora lui si mette a pungolare i gatti perché gli diano la caccia. E' talmente teso che tratta male i felini, li sveglia di continuo e a volte gli nega il cibo, per indurli a scovare i roditori. Ma così i gatti diventano nervosi, stanchi, demotivati. I topi non spariscono e l'albergo torna decadente come quando l'aveva appena comprato. L'uomo si alza seduto nel letto di scatto. Sudato, palpitante, si  guarda in giro e ha il terrore di scoprire che non stava sognando. Suona il telefono della sua camera: è la receptionist, che lo sveglia per il da farsi della serata. Lui ringrazia e prima di appendere la cornetta sorride, sentendo dei miagolii festanti per la cena, pronta a essere divorata dai custodi del suo negozio del sonno.

Dedicato a quei miei valorosi colleghi sacerdoti del sonno, che mi fanno trovare ancora il coraggio di lavorare in una sorta di incubo...

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