Blink Twice (2024)

 Questo è un film sorprendente, a partire dalla regista, al suo debutto, Zoe Kravitz. Figlia del cantante Lenny, non a caso mette un'impronta musicale sia nella scelta di poche ma decisive tracce, oltre a riprese che a volte ricordano lo stile dei videoclip da canzone, ma soprattutto citando l'uso inveterato della musica durante le torture (come in "The Good, the Bad & the Ugly" e "A clockwork orange", che si rifa a sua volta al famigerato progetto MkUltra).
Un racconto infatti tremendo, dato che parla del potere, e che è stato creato con cura, visto che Kravitz ha impiegato ben 5 anni a scrivere, insieme a E.T. Feigenbaum, pensandolo per il partner nella vita vera e protagonista maschile nella pellicola, un impeccabile Channing Tatum. Il titolo era forse meno spendibile, "Pussy Island", ma dopo lo  scandalo Weinstein Kravitz ha voluto fortemente riscrivere la storia.
"Blink Twice" rievoca "Get Out" e infatti è stato girato in uno sperduto Yucatan, un posto nel nulla in Messico, probabilmente ricreando sia il bello di un ambiente puro che l'orrore di essere lontani da qualsiasi segno di civiltà.
Rispetto a ciò che le vittime vivono, siano esse le attrici costrette a prostituirsi per lavorare o chiunque altro subisca il potere, qui si parla del "dono" del dimenticare. Nella disamina di un comando, alla Principe di Machiavelli, viene barbaramente ricordato che non c'è perdono, ma appunto solo dimenticanza. Il trauma, vero protagonista del film, proviene dalla violenza, che è il modo di manifestarsi di ogni potere, qualunque esso sia.  Come però ricorda la regista, non si tratta di un'operazione volta all'empowerment. Anzi, c'è sia l'analisi della perversione del potere, così come la domanda sul come, alla fine, lo si desideri, un po' come le nigeriane vittime della prostituzione, che invece di affrancarsi dallo sfruttamento sognano di divenire loro stesse, un giorno, delle "maman", vale a dire i capi del racket.
Per questo il film lascia interrogativi poco rassicuranti. Così come sembra essere un ritratto di personaggi alla Elon Musk, che possono tutto, e l'assumere droghe di ogni tipo, più che un mezzo, è l'ostentare di poterlo fare. Potere. Come nei raduni del Bohemian Grove, dove le donne sono bandite ma chissà che non siano in  realtà introdotte proprio come in "Blink Twice". Un film confezionato con eleganza, nello stile come nelle riprese, a tratti teatrali, tanto che le scene di violenza sessuale sono solo accennate, ma scuotono, terrorizzano e rendono il lavoro a pieno titolo un horror, di quelli senza sovrannaturale, ma solo pura, tremenda realtà.
 

Commenti